Confronto interprofessionale fondamentale per rispondere ai disturbi psicologici minori in fase di emergenza (pecchioli - GPL). Un valido aiuto dalla fitoterapia (Agnolucci – BIOSLINE)

 

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da mesi ha avuto e continua ad avere importanti effetti sulla nostra psiche.

Il distanziamento sociale, il lockdown, lo stravolgimento delle nostre abitudini di vita e l’attuale costante stato di incertezza sul nostro futuro più imminente sono (purtroppo) promotori di un importante e preoccupante aumento di disturbi psicologici, con particolare incidenza di quadri ansiosi e depressivi; e non parliamo solo di inneschi di condizioni pre-morbose, parliamo di insorgenze sintomatologiche reattive alla situazione che stiamo vivendo, come dimostrano i numerosi studi scientifici condotti in questi mesi. In particolare, le ricerche svolte dall’Università di Torino1 e dall’Ospedale San Raffaele2 di Milano rilevano come ansia e depressione siano sensazioni rimaste nei pazienti guariti dal Covid-19; e proprio ansia, depressione e stress post-traumatico farebbero parte del fardello a livello psicologico che il virus e la situazione di forzata permanenza in casa ha generato.

I termini “ansia” e “depressione” sono entrati sempre più a far parte del linguaggio comune, con accezioni di volta in volta modulate in rapporto al contesto di conoscenza e comunicazione, così come al diverso grado di acquisizione del loro significato.

Sia l’ansia che la depressione (o quantomeno il suo sentimento di base, cioè la tristezza) appartengono in modo centrale alla vita psichica normale, ma possono dispiegarsi lungo una linea di continuità fino a manifestazioni psicopatologiche anche di estrema gravità.

A prescindere dal livello di gravità, è fondamentale ricordare che non parliamo di malattie organiche, ed è per questo che molti psicofarmaci riescono ad avere effetti parziali e temporanei, oltre a generare importanti effetti collaterali (nausea, insonnia, agitazione, diminuzione dell’impulso sessuale…) soprattutto se adottati in quadri patologici minori.

Sono numerosi gli studi scientifici3 che dimostrerebbero come buona parte degli effetti di questi farmaci possa essere dovuta all’auto-suggestione, e dimostrerebbero la particolare efficacia per queste patologie della psicoterapia, in quanto aiuta ad elaborare nuovi schemi di pensiero, nuovi modi di pensare ed affrontare la vita quotidiana.

Ma, per riuscire ad intercettare il reale bisogno del soggetto rispondendo anche al suo bisogno di immediato beneficio, associare alla psicoterapia un intervento concreto può essere una strategia ottimale, soprattutto in questo periodo di grandi incertezze ove ansie ed alterazioni del timismo sono all’ordine del giorno.

Orientare le persone verso scelte di cura con ridotti effetti di dipendenza e collaterali, cercando comunque di rispondere all’esigenza di star meglio in tempi brevi attraverso azioni concrete, è conditio sine qua non per il professionista sanitario che ha cuore il benessere del proprio paziente.

Negli ultimi anni la fitoterapia ha assunto un ruolo importante come forma di trattamento per i disturbi dell’umore in grado di fornire efficacia e tollerabilità. In questo quadro si inserisce un’associazione tra Melissa officinalis L., Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson e L-Teanina. A tale proposito questa associazione ha evidenziato un’ottima attività ansiolitico-simile con un’efficacia paragonabile a quella prodotta dal diazepam, usato come farmaco ansiolitico di riferimento, unitamente ad una buona attività antidepressivo-simile con un’intensità di effetto paragonabile a quella del farmaco antidepressivo di riferimento amitriptilina. Questi risultati sono stati inseriti all’interno di una recente pubblicazione4.

 

Magnolia officinalis L. è una pianta originaria dei Paesi asiatici, ormai diffusa in Europa, utilizzata da secoli nella tradizione orientale per gli stati di panico. Si caratterizza per la corteccia molto aromatica, dalla quale si estraggono le sostanze funzionali più interessanti per l’ansia. Si tratta di due bifenoli, il magnololo e l’honokiolo, cui sono state attribuite diverse proprietà: antiossidante e ansiolitica. E proprio al riguardo sono stati effettuati diversi studi fra i quali quelli di un’equipe giapponese nel 1998, che ha dimostrato che l’honokiolo possiede un’azione ansiolitica senza indurre sedazione. Nel 1999 gli studi di Kuribara hanno anche evidenziato che l’honokiolo non crea dipendenza fisica. I dati dimostrano l’azione di questo principio, ricavato dalla corteccia della Magnolia, capace di legarsi al recettore per il GABA nello stesso sito di legame delle benzodiazepine favorendo così l’attività rilassante del GABA. L’Honokiolo riduce l’ansia e la sensazione di paura senza indurre sonnolenza o ridurre le capacità cognitive, ma favorendo al contrario l’attenzionalità.

L-Teanina, è un aminoacido idrosolubile che si estrae dalle foglie di Camellia sinensis, storicamente utilizzato come agente rilassante. Il suo particolare effetto sedativo sembra essere correlato ad un ampio range di neuromediatori che favoriscono il rilassamento mentale.

 

La terapia psicologica, quindi coadiuvata da una corretta terapia fitoterapica consigliata dal Farmacista di Comunità è un indirizzo su cui puntare per affrontare questa nuova e difficile fase che sta investendo la cittadinanza.

 

 

Cecilia Pecchioli – Presidente Giovani Psicologi della Lombardia

Laura Agnolucci – Biologa – R&D Bios Line

1 Castelli L, Di Tella M, Benfante A, et al (Giugno 2020), “The Spread of Covid-19 in the Italian Polupation: Anxiety, Depression and Post-Traumatic Stress Symptoms” – The Canadian Journal of Psychiatry

2 Mazza M, De Lorenzo R, Cnte C, Poletti S et al (Luglio 2020), “Anxiety and depression in COVID-19 survivors: Role of inflammatory and clinical predictors” – Brain, Behavior and Immunity

 

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