Cristina Braschi

 

Covid-19: la testimonianza della Dott.ssa Cristina Braschi, tesoriere di Agifar Milano, durante la fase più critica della pandemia che ha sconvolto il mondo intero.

Piacere a tutti mi chiamo Cristina e da otto anni lavoro in una farmacia territoriale a Pavia.

Quando mi sono iscritta all’Università nel 2007 neanche immaginavo che mi sarei trovata ad affrontare un’emergenza sanitaria che avrebbe messo a dura prova il nostro Sistema Sanitario. Un’emergenza che ha colto tutti alla sprovvista e che nel giro di poco ha avuto una diffusione rapidissima su tutto il nostro territorio, a dir poco incontrollabile.

Non nascondo che per la prima volta come farmacista mi sono trovata in difficoltà a dare un giusto consiglio ai miei clienti/pazienti su come affrontare e prevenire il Covid-19 in quanto al 21 febbraio mi sentivo ancora impreparata. Purtroppo di questo virus si conosceva e si conosce ben poco, ma non mi sono persa d’animo e non mi sono demoralizzata perché da subito siamo stati supportati da Federfarma, FOFI e Agifar che ci hanno fornito i link per seguire corsi ECM finalizzati ad approfondire il tema Covid-19 ed essere pronti ad intervenire tempestivamente sulla patologia.

Quindi noi farmacisti siamo stati formati per essere preparati come operatori sanitari a dare il nostro contributo sul territorio in questo momento di emergenza sanitaria. La corretta formazione è stata fondamentale per gestire l’affluenza in farmacia in modo da limitare il più possibile la diffusione del virus tra i clienti e tra noi farmacisti. In questa situazione di emergenza noi farmacisti siamo diventati ancor più punto di riferimento per la popolazione perché purtroppo molti ambulatori medici sono stati chiusi e anche gli accessi al pronto soccorso sono stati ridotti solo ai casi di reale emergenza. Quindi molte persone per qualsiasi disturbo, anche serio, si sono rivolti a noi per un consiglio o anche semplicemente per una parola di sostegno o conforto.

Dal 21 febbraio il nostro modo di lavorare è cambiato radicalmente. In meno di 24h abbiamo visto sconvolta la nostra organizzazione, ma siamo stati in grado di adattarci ai cambiamenti, di adottare in maniera tempestiva tutte le precauzioni per impedire la diffusione del contagio e proteggere i nostri clienti/pazienti per lo più fragili. La necessità di adottare misure di protezione è stato necessario e obbligatorio per continuare a garantire il servizio e quindi proteggere anche noi farmacisti. Una tutela necessaria visto la diversità con cui questo virus si può manifestare in ciascuno di noi indipendentemente dall’età.

Di grande aiuto è stato il confronto che ho avuto con i miei colleghi farmacisti, perché nel momento di difficoltà ci siamo resi conto che da soli non saremmo stati in grado di affrontare queste emergenza. Da subito abbiamo attivato degli incontri virtuali per tenerci aggiornati sulle varie novità dal punto di vista terapeutico e scambiarci ulteriori consigli o esperienze per riuscire a dare il miglior servizio possibile.

L’emergenza non è ancora terminata e non si sa quando finirà; non nascondo che la stanchezza c’è, ma l’impegno non verrà mai meno e io nel mio piccolo continuerò a dare il servizio migliore per poter fermare il Covid-19 insieme ai miei clienti/pazienti. Perché in questa “battaglia” siamo tutti coinvolti, ciascuno con la sua parte.

Buon lavoro!