Marco Varisco

 

Covid-19: la testimonianza del Dott. Marco Varisco, socio di Agifar Milano, durante la fase più critica della pandemia che ha sconvolto il mondo intero.

In pochi giorni tutto è cambiato. Sono cambiate le nostre vite , i nostri rapporti sociali, il nostro modo di lavorare. Niente più strette di mano, niente più abbracci.

Quando è arrivata la notizia dei primi contagi in Italia anche nella “mia” farmacia di Monza dove sono arrivato da pochi mesi, le persone hanno iniziato a chiederci (e chiedersi) cosa stesse succedendo, quanto avrebbero dovuto preoccuparsi e quanto fosse grave la situazione.

Noi Farmacisti ci siamo subito trovati catapultati in un vortice di notizie da filtrare, valutare e trasmettere: dovevamo trovare il modo di dare le giuste informazioni e diffondere dati concreti, senza creare eccessivi allarmismi. Il mondo social non ci ha aiutato, ma con grande confronto e dedizione ci siamo informati, abbiamo creato gruppi di confronto a distanza coinvolgendo anche Colleghi di altre regioni, cercando di capire quanto più possibile cosa stesse realmente accadendo, quale fosse la reale portata, le terapie, i sintomi, i consigli da poter dare e come contrastare il turbinio di fake news da cui tutti siamo stati travolti. Nelle pause di lavoro abbiamo cercato, letto e interpretato molti articoli che la comunità scientifica ha pubblicato e abbiamo cercato di fare quanta più possibile educazione sanitaria, con un costante confronto con tutti i professionisti del settore.

Questa collaborazione professionale e umana mi ha aiutato ad affrontare le molte difficoltà e i molti momenti di sconforto che si son presentati durante le lunghe giornate in farmacia. Tutti noi ci siamo trovati ad affrontare gli stessi problemi, le stesse paure, le stesse difficoltà operative: code interminabili, telefoni che squillavano in continuazione,  pazienti impauriti che venivano in farmacia per cercare un conforto (mi ricorderò sempre il pianto di una ragazza che è uscita di casa dopo due mesi, impaurita, perché aveva necessità dei suoi farmaci… quanto avrei voluto darle un abbraccio!), mascherine e igienizzanti.

A proposito di gel igienizzanti: non dimenticherò il tempo speso a studiarli, a produrli e le giornate di lavoro dedicate a cercare le introvabili materie prime, contenitori, etichette… dannati igienizzanti!

Poi è stata la volta delle mascherine: e ancora ore per studiare le normative e stampare, leggere, capire, interpretare e integrare con le circolari che arrivavano (e che arrivano ancora!) diverse di giorno in giorno. Tutto questo ovviamente dovendo portare avanti incessante il lavoro in laboratorio e al banco.

Durante i nostri turni in farmacia o semplicemente cercando di rilassarci dopo un turno di lavoro, a tutti noi è capitato più di una volta di scoppiare in lacrime per lo stress, per la tensione di questo periodo dove tutto è cambiato, dove qualcuno di noi non ha visto per mesi i propri affetti, dove ci siamo ritrovati a far la triste conta dei pazienti che ci han lasciato, dove la paura di portare a casa questo “mostro” è ancora tanta.

Tutto questo fa parte della nostra Professione e sono convinto che in tutte le Farmacie del territorio è stato dato e ancora si sta dando un grande contributo in termini di assistenza ed educazione sanitaria in un periodo di crisi mai vissuto prima. La nostra categoria si sta dimostrando ancora una volta fondamentale per il Paese, dobbiamo davvero essere orgogliosi di quello che stiamo facendo, dobbiamo essere orgogliosi del nostro essere Farmacisti!

Teniamo duro Colleghi! #andràtuttobene