Martina Busato

 

Covid-19: la testimonianza della Dott.ssa Martina Busato, segretaria di Agifar Milano, durante la fase più critica della pandemia che ha sconvolto il mondo intero.

Iniziata come una normale mattina, venerdì 21 febbraio 2020, si trasforma in poche ore in una giornata che non dimenticheremo facilmente. Apprendo in farmacia la notizia del primo contagio a Codogno e preoccupata comincio a razionalizzare che tante sarebbero state le conseguenze, ma mai avrei potuto pensare a questi tragici sviluppi. Codogno per me non è un paesino lontano, un pò sconosciuto, ma rappresenta dei ricordi felici e il pensiero vola a dei miei cari affetti.

La vita in farmacia cambia subito: non c’è più spazio per abbracci e strette di mano. La vicinanza con i nostri cittadini deve trasformarsi. Dal permettere l’accesso a due clienti per volta, ci è data la possibilità di lavorare a battenti chiusi, facoltà a cui aderiamo per proteggere i clienti e i nostri cari. Si creano lunghe file e non vediamo più i visi dei nostri anziani. Il lavoro è costante e senza sosta, ritmato da continue letture di articoli scientifici, statistiche e tragiche notizie. Ma se la paura per la consapevolezza di una normalità sconvolta era sempre più viva, contemporaneamente mi rendevo conto che c’era bisogno di un “di più”. Il sorriso, l’ascolto e il conforto animavano le giornate, mentre saliva la preoccupazione dei nostri cittadini. Lo stesso sorriso veniva coperto da una mascherina, ma, per quanto possibile, ho cercato di trasmetterlo oltre quella barriera. La nostra professione era chiamata in prima linea in una Lombardia sconvolta e in un crescendo di negatività, disposizioni, restrizioni e chiusure, sono trascorsi giorni dove abbiamo capito l’importanza di comunicare il rigore di gesti ormai oggi indispensabili. Amici, non più solo clienti, sono stati rubati dal Covid-19. Anche per loro ho sempre più dovuto allontanare la paura e oggi, a più di due mesi da quel venerdì, inizia la fase 2, riapriamo le porte della farmacia, rivediamo i nostri visi, anche se dietro mascherine.

La mia vita sta cambiando, ma spero e cerco quotidianamente di svolgere al meglio la Nostra professione di Farmacista, rivoluzionata, ma sempre più “vicina” ai cittadini.